Il diritto dell’antimafia, a partire dall’ultimo ventennio del secolo scorso, ha elaborato un’ampia gamma di istituti e strumenti giuridici che anticipano la tutela pubblica sul piano amministrativo e preventivo, rispetto al tipico approccio penalistico di natura repressiva, al fine di intercettare le condotte pericolose per i beni e i valori fondamentali dell’ordinamento giuridico e colpire il patrimonio delle organizzazioni criminali e la loro capacità di generare e riciclare ricchezza.

Si tratta di un quadro normativo che si affida a varie misure: quelle volte ad assicurare la regolarità e l’imparzialità delle procedure di affidamento dei contratti pubblici; quelle finalizzate a destinare a finalità sociali i beni confiscati alla criminalità organizzata; quelle da cui possono derivare lo scioglimento dei consigli degli enti locali in seguito all’accertamento di episodi di infiltrazione mafiosa nel sistema amministrativo e istituzionale.

Nel corso degli anni la normativa antimafia si è affinata sino a confluire nel Codice antimafia (D.lgs. n. 159/2011), si è intrecciata con le altre disposizioni introdotte per contrastare i più diffusi fenomeni di corruzione (L. n. 190/2012), ha assicurato il corretto funzionamento del mercato dei contratti pubblici (D.lgs. n. 50/2016) e più recentemente ha rafforzato le garanzie del privato (D.L. n. 152/2021, conv. in L. n. 233/2021), anche alla luce dell’andamento giurisprudenziale.

In sostanza, le risposte dell’ordinamento giuridico alle “sfide sempre più pericolose portate dalle consorterie mafiose alle istituzioni democratiche” (Immordino, 2021) rappresentano senz’altro un’attuazione dell’Obiettivo n. 16 dell’Agenda 2030 (Pace, giustizia e istituzioni solide).

Il seminario, che rilascia 1 CFU agli studenti Unipi, sarà volto ad approfondire gli strumenti di diritto amministrativo volti a prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata, facendo particolare riferimento alla necessità di tutelare le commesse pubbliche.

La verifica delle conoscenze si accerta al termine del seminario con un test finale, secondo le modalità indicate nello specifico campo.

Al termine del seminario lo studente avrà acquisito la capacità di interpretazione e valutazione critica della legislazione antimafia.

In sede di esame sarà̀ valutata la capacità di applicare le nozioni di base apprese durante l'insegnamento.

Lo studente potrà̀ sviluppare la sensibilità̀ al ragionamento giuridico-amministrativo per la soluzione di casi concreti e alle problematiche connesse

Alcuni quesiti dell'esame finale sono finalizzati ad accertare la sensibilità̀ al ragionamento giuridico-amministrativo e la frequenza attiva al corso.