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TEORIA E STORIA DEI SISTEMI FILOSOFICI (S) | M-FIL/06 | LEZIONI | 36 |
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IL VISIBILE E L’INVISIBILE.
MODI E FORME DELL’INATTESO.
La pandemia causata dal Covid-19 ha confermato ciò che un tempo aveva osservato Arnaldo Momigliano a proposito della conoscenza storico: “la misura dell’inatteso è infinita”.
Nella filosofia antica l’inatteso era dato da fenomeni irregolari della natura come i fulmini e le eclissi. Fenomeni visibili che causavano paura e che venivano attribuiti a forze e a esseri invisibili come gli dèi o i demoni; oppure destavano meraviglia suscitando le domande dei filosofi i quali cercavano nella natura la conoscenza delle cause. Nella filosofia moderna l’immagine del fulmine di Giove fu evocata da Hobbes, Spinoza, Bayle, Vico, Toland, Hume ed è giunta fino al pensiero contemporaneo (per es. Worringer).
Ma al di là dei fulmini e delle eclissi, inattese sono state nella storia malattie come la peste ricorrentemente descritta da Tucidice a Manzoni e a Camus, così come inattese furono catastrofi come l’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei e Ercolano o il terremoto di Lisbona del 1755, che mise a dura prova le certezze filosofiche di Voltaire, Rousseau, Kant. Bambini, donne, uomini inncocenti persero la vita senza un perché.
Come dare senso storico e filosofico a eventi di questa natura?
Quale intreccio si crea tra l’inatteso, la conoscenza e il tempo storico?
Che rapporto vi è tra i fenomeni visibili dell’inatteso e le forze invisibili della natura che lo producono?
Quali relazioni possono avere gli uomini, in quanto esseri storico-sociali, con l’ambiente e la natura?
Il corso ruoterà attorno a queste domande.
Testi per l’esame
Per i frequentanti che non hanno tenuto un seminario:
tre testi a scelta tra quelli in elenco
Voltaire, Rousseau, Kant, Sulla catastrofe, Bruno Mondadori, Milano 2004;
Hume, Storia naturale della religione, Laterza, Bari 1981;
Smith, La storia dell’astronomia, in Id. Saggi filosofici, Angeli, Milano 1984;
Turgot, Quadro filosofico dei progressi successivi dell’intelletto umano e Piano di due discorsi sulla storia universale, in Id., Le ricchezze, il progresso e la storia universale, Einaudi, Torino 1978;
Worringer, Astrazione e empatia, Einaudi, Torino, 2008;
Löwith, Significato e fine della storia, Il saggiatore, Milano 1989;
Eliade, Il mito dell’eterno ritorno, Borla, Roma 1968;
De Martino, La fine del mondo, Einaudi, Torino 2019;
De Martino, Saggi filosofici, Il Mulino, Bologna 2005;
Benjamin, Sul concetto di storia, Einaudi, Torino 1997;
Jonas, Il concetto di Dio dopo Auschwitz, Melangolo, Genova 1993; id., Gnosi, esistenzialismo e nichilismo, in Organismo e libertà, Einaudi, Torino 1999;
Momigliano, Storicismo rivisitato, in Id. Sui fondamenti della storia antica, Einaudi, Torino 1984; Id., Il tempo nella storiografia antica e Daniele e la teoria greca della successione degli imperi in La storiografia greca, Einaudi, Torino 1982;
Koselleck, Futuro passato, Marietti, Genova 1986;
Jay Gould, La vita meravigliosa, Feltrinelli, Milano 1995;
Iacono, Paura e meraviglia, Rubbettino, Catanzaro 1998;
Iacono, L’evento e l’osservatore, ETS, Pisa, 2013.
Per i non frequentanti, oltre ai tre testi a scelta:
Voltaire, Rousseau, Kant, Sulla catastrofe, Bruno Mondadori, Milano 2004;
(che ovviamente non può essere incluso nella scelta dei due testi).
Non frequentanti
La natura seminariale del corso rende la frequenza e la partecipazione elementi integranti del corso stesso. Per eventuali studenti non frequentanti il programma consiste nei seguenti testi:
Voltaire, Rousseau, Kant, Sulla catastrofe, Bruno Mondadori, Milano 2004;
Hume, Storia naturale della religione, Laterza, Bari 1981;
Smith, La storia dell’astronomia, in Id. Saggi filosofici, Angeli, Milano 1984;
Löwith, Significato e fine della storia, Il saggiatore, Milano 1989;
Eliade, Il mito dell’eterno ritorno, Borla, Roma 1968;
Benjamin, Tesi di filosofia della storia, Mimesis, Milano-Udine 2012;
Momigliano, Storicismo rivisitato, in Id. Sui fondamenti della storia antica, Einaudi, Torino 1984;
Iacono, Paura e meraviglia, Rubbettino, Catanzaro 1998.
Modalità d’esame
Le modalità di valutazione si baseranno sui seguenti elementi:
IL CORSO AVRA' INZIO GIOVEDI' 24 SETTEMBRE E SARA' TENUTO GIOVEDI' ORE 10,15 E VENERDI' ORE 10,15