Scheda programma d'esame
FILOLOGIA SLAVA
GIUSEPPE DELL'AGATA
Anno accademico2020/21
CdSLINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Codice1089L
CFU9
PeriodoSecondo semestre
LinguaItaliano

ModuliSettore/iTipoOreDocente/i
FILOLOGIA SLAVAL-LIN/21LEZIONI54
GIUSEPPE DELL'AGATA unimap
Programma non disponibile nella lingua selezionata
Programma (contenuti dell'insegnamento)

Programma di Filologia Slava 2020-2021

1) Letteratura medioevale russa.

Analisi testologica, filologica e letteraria del “Racconto della presa di Costantinopoli”, importante testo antico-russo, probabilmente della fine del XV secolo, diffuso in tutta l’annalistica russa. Costituisce una testimonianza storica, insieme a tante altre scritte in varie lingue, della fine dell’Impero romano d’Oriente, evento cruciale della storia europea. Viene illustrata la rilevanza squisitamente letteraria del testo, nel quale, pur nell’assunto che lo percorre dato dall’irrevocabile decisione divina, motivata dalle discordie e dai peccati dei suoi abitanti, di permettere la vittoria all’esercito di Maometto il Conquistatore, contiene episodi bellici e misteriosi fenomeni celesti, che permettono più volte di sperare che i turchi possano interrompere l’assedio e ritirarsi.

2) Un trittico di temi di filologia bulgara:

(A) La storia della questione della lingua e della formazione di una lingua neo bulgara con riferimenti sia alla questione della lingua in Italia, che, molto più in dettaglio con la situazione nei Balcani e particolarmente con le dispute tra i letterati e i grammatici greci.

(B) Due casi di strette relazioni culturali italo-bulgare, finora pressoché sconosciuti. Il primo riguarda la traduzione neobulgara svolta dalla figura più significativa della rinascita culturale e politica bulgara, Sofronij, vescovo di Vrazza, dell’opera diffusissima in tutta Europa, dell’ebreo livornese rinnegato, Paolo Sebastiano Medici “I riti e costumi degli Ebrei confutati” (1736), divenuto un classico dell’antisemitismo internazionale. La traduzione in neo bulgaro, perlopiù ancora inedita in Bulgaria, fu condotta da Sofronij da una versione greca stampata a Venezia. Il secondo presenta la figura di una scrittore e celebre regista teatrale, Bojan Danovski, innovatore della tradizione teatrale e con un passato politico di grosso peso. Collaborò attivamente all’attività terroristica del movimento irredentistico macedone in Grecia e Jugoslavia, partendo perlopiù dall’Italia, dove aveva vissuto diversi anni. Aveva conosciuto Marinetti e Bragaglia e la sua scrittura e attività artistica in campo teatrale è debitrice della cultura e della letteratura italiana. Durante il processo di Lipsia, intentato dalla gerarchia nazista contro Georgi Dimitrov, Danovski si prese cura e fece l’interprete alla mamma e alla sorella del rivoluzionario bulgaro. Dimitrov venne assolto dall’accusa di aver incendiato il Reichstag, passò in URSS e divenne segretario dell’Internazionale comunista.

(C) Viene smentita l’idea assai diffusa in ambito storico-politico internazionale, che i Bulgari abbiano sempre chinato la testa, per quieto vivere e non si siano ribellati né durante i cinque secoli durante i quali furono sudditi del Sultano, né contro la politica della direzione “comunista” di imitazione sovietica, in salsa locale. Vengono sottolineate la varie forme di resistenza e di dissenso a partire dalla presa del potere del Fronte Patriottico (9 settembre 1944) ai cambiamenti iniziati il 10 novembre del 1989.

 

 

Bibliografia e materiale didattico

 

Bibliografia relativa al corso:

A proposito della Povest’ o vzjatii Car’grada, in “Europa Orientalis” IX(1990), pp.59-79.

 

The Bulgarian Language Question from the Sixteenth to the Nineteenth Century, in Aspects of the Slavic Language Question, Edd. R. Picchio- H. Goldblatt, Yale University, New Haven 1984, pp.157-188.

        Versione italiana: Storia della questione della lingua in Bulgaria (XVI - metà del XIX secolo), in “eSamizdat”                   2004 (II), pp. 79-94.

I riti e costumi degli Ebrei confutati del livornese Paolo Sebastiano Medici nell’opera di Sofronij Vračanski, figura centrale della “Rinascita” culturale bulgara, in “Nuovi Studi Livornesi” per i 400 anni di Livorno Città, vol.XIII, Livorno 2006, pp.173-180.

         Бojan Danovski e la cultura italiana, in “Études balkaniques, L., BAN, Sofia 2(2014), pp.101-111

        

         Voci di opposizione e coerenza di ideali nella Bulgaria dal 1944 al 1989, in 1989-2009. La      caduta del             muro: venti anni dopo. Atti del Convegno Internazionale di Studi. Venezia 17-18 dicembre 2009,     Archetipolibri, Bologna 2011, pp.71-84.

            

             Ideologia etico-politica nella sferzante critica di Georgi Markov al totalitarismo bulgaro, in Il Sud-Est             europeo e l’Adriatico. Studi italiani. Contributi al XII Congresso internazionale dell’Association international     d’études du Sud-Est européen (Bucarest, 2-7 settembre 2019), a cura di Francesco Guida, Aracne, Roma 2019,         pp.207-220.

 

 

 

Indicazioni per non frequentanti

Grazie all'esperienza dei miei 56 anni di insegnamento (di varie materie slavistiche) posso con certezza affermare che, particolarmente per un esame magistrale, è del tutto non produttivo proporre un programma comune. In primo luogo sostengo che la frequenza è un bene primario e che solo gravi motivi di salute o incombenze familiari o di lavoro possono giustificare la "non frequenza". In tali casi ho sempre steso un programma che tenga conto del percorso di studio dello studente, delle sue conoscenze linguistiche attive e passive, del suo programma di studio e delle sue intenzioni di laurea. Sono sempre pronto a fornire programmi mirati alle esigenze di ogni singolo studente.

Modalità d'esame

Esame orale.

Ultimo aggiornamento 14/09/2020 11:51